
Fanny Bal x
Faustine Hug
Fanny Bal è una parfumeur francese creativa. Formatasi sotto la guida del maître parfumeur Dominique Ropion e appassionata di profumi fin dall’infanzia, ha sviluppato le fragranze L’Eau d’Issey Pure Nectar e L’Eau d’Issey Pure Pétale de Nectar. Faustine Hug ha lavorato come cuoca dall’età di 17 anni. Oggi è una famosa chef privata che studia il mondo attraverso il prisma della cultura del cibo. Ecco un incontro inaspettato tra due donne che trasformano e trascendono le loro materie prime per il piacere dei nostri sensi.
Fanny Bal: Cosa ti ispira di più nel tuo lavoro – gli ingredienti, la cultura…?
Faustine Hug: Lavoro con quello che ho voglia di cucinare, con ciò che mi piacerebbe mangiare. Attualmente, mi sento profondamente ispirata dalla cultura del cibo asiatica. Quando cucino, gioco con la natura, con ciò che mi sta intorno. Gioco molto con le spezie ed evito il burro, la panna e gli additivi a qualunque costo. Uso la citronella, il latte di cocco, le foglie di kaffir o lo zenzero per aromatizzare le mie creazioni. Quando voglio dare un tocco di dolcezza ai miei piatti, lavoro con frutti come le pere o i kumquat, e poi, per evitare di usare lo zucchero grezzo, mischio questi aromi con altri sapori dolci e naturali, come il miele. La mia cucina è, in fin dei conti, piuttosto semplice, poiché va direttamente all’origine del gusto.
Fanny Bal: Anche nel mondo dei profumi, la questione dell’origine degli ingredienti è molto importante. Quando si lavora su una fragranza, si utilizzano solitamente oli essenziali, che derivano da varie distillazioni e processi di frammentazione. Alla fine, si ottiene soltanto la composizione aromatica di un ingrediente. Ultimamente mi piace sperimentare con i germogli di ribes nero. È un sentore difficile da lavorare, molto succoso e abbagliante, quasi “animale”. Utilizzo spesso anche note muschiate per addolcire la fragranza. Quando si crea un profumo, si utilizza un’ampia palette di ingredienti. Lavoro con circa 800 materie prime ogni giorno. Quando cucini, come si sviluppa il tuo processo creativo?
Faustine Hug: In realtà non lavoro in modo convenzionale. Prima di creare un piatto, faccio dei disegni. Immagino la forma e il colore che voglio dare al mio piatto e poi comincio a cucinare partendo da quei bozzetti. Quando si conoscono i sapori tanto quanto le fragranze, si sa cosa aspettarsi quando si compone con ingredienti diversi. Ci si può permettere una certa libertà.
Fanny Bal: Per quanto mi riguarda, di solito creo trovando abbinamenti particolari tra gli ingredienti. Mi piace trovare due sentori che solitamente entrano in conflitto per creare una tensione all’interno del profumo. Poi, lavoro per creare equilibrio nella fragranza con altri elementi. Un profumo è un successo solo quando diventa memorabile, quando la gente lo riconosce per strada, ad esempio. Quando creo, aspiro sempre ad elaborare un profumo che le persone ricorderanno per i prossimi 20 anni.
Faustine Hug: Qual è il tuo rapporto personale con il profumo? Ne hai uno preferito o cambi in base al tuo stato d’animo?
Fanny Bal: Come parfumeur, non posso portare il profumo nella mia quotidianità. Contaminerebbe il mio lavoro. Ma mi piace portare un profumo quando posso. Solitamente scelgo la fragranza sulla quale sto lavorando in quel momento. In tal modo posso seguirla, sentirla evolvere durante la giornata e annotare i commenti delle persone a riguardo. La sfida che devo costantemente affrontare è che il pubblico non è abituato a descrivere un profumo. Le persone possono talvolta sentirsi limitate dal linguaggio della vita di tutti i giorni quando viene chiesto loro di descrivere un profumo. Bisogna attingere a qualcos’altro.
Faustine Hug: Entrambi i nostri mestieri sono legati ai ricordi. Ad esempio, se avevi l’abitudine di cucinare madeleine ai fiori d’arancio con tua nonna, gustare una scorza d’arancia in un dessert può riportarti ai ricordi della tua infanzia.
Fanny Bal: La difficoltà principale risiede nel fatto che non tutti hanno gli stessi ricordi ad aromi o sapori. Il mondo olfattivo è qualcosa di molto personale. Un odore può esprimere gioia, tristezza, rabbia, piacere… Il profumo è qualcosa di veramente soggettivo.
Faustine Hug: I sapori e le fragranza ti rimanderanno incosciamente ai momenti importanti della tua vita. Per quanto mi riguarda, quando un luogo mi manca e ho voglia di tornarci, cucino per avvicinarmi ad esso. La vera essenza della cucina è trovare la quintessenza dei nostri ricordi nei gusti, nei sapori, o nel tuo caso, nei profumi.
Fanny Bal: I ricordi vanno sicuramente presi in considerazione nell’elaborazione di un profumo, ma è l’idea del sogno che alimenta il processo creativo. Creiamo perché desideriamo viaggiare, sogniamo la tenerezza, l’amore. E a quel punto si trasmettono quei sogni nella propria creazione.
Faustine Hug: Sognare è la quintessenza del processo creativo. È ciò che ci fa andare avanti, ciò che ci guida. È grazie al sogno che riusciamo ad evadere, ed è ciò che trasmettiamo nella nostra arte. Libertà.
Credits photos :
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